A cura di Antonello Luongo
Presentata a Fiorano il 29 maggio 2019, un’automobile che ha segnato una rottura profonda, storica per molti versi in casa Ferrari. Ne parliamo ad un anno dalla presentazione ed a pochi giorni dal filming day che ha visto come protagonista Charles Leclerc, il giovane pilota della Scuderia di Maranello. Le grad Rendez.vous, otlretutto, il primo prodotto cinematografico girato a Monaco dopo la pandemia di Coronavirus.
Sono molteplici i motivi per cui questa vettura rappresenta una rottura con il passato per Ferrari e sicuramente un’apertura verso il futuro e verso segmenti di mercato inesplorati.
Il cuore della SF90
Il cuore pulsante della SF90 Stradale è rappresentato da un motore V8 biturbo ibrido, che eredita la tecnologia di cui è dotato dalla cugina SF90 che ha corso nello scorso Mondiale di Formula Uno. Sia il cambio, che il sistema ibrido di alimentazione derivano direttamente dall’esperienza maturata da Ferrari in pista. Il cambio è un cambio F1 doppia frizione, così come il sistema MGU-K (Motor Generator Unit-Kinetic) .

Il propulsore rappresenta anche il V8 Ferrari più potente di sempre, con una potenza massima di 1000CV nella modalità di guida Qualify, quella più spinta.
Inoltre siamo parlando della prima Ferrari stradale ad alimentazione ibrida.
La gamma, uno strappo col passato
Ferrari è sempre stata solita avere una gamma molto statica e pressoché invariata nel corso degli ultimi trent’anni. L’introduzione di un nuovo modello ha sempre rappresentato l’evoluzione di un modello già presente nella gamma senza, quindi, comportare l’ampliamento bensì il rinnovamento di quest’ultima.

E così lo scorso anno sono state presentate quelle che si pensava fossero le eredi dei modelli facenti parte della gamma preesistente. La F8 Tributo: evoluzione della 488 ed in continuazione delle tradizionali V8 entry level nel mondo delle sportive, la Roma: rinnovando il segmento delle V8 coupe in linea con la Portofino.
Il terzo di questi modelli è stato la SF90. Apparentemente un rinnovamento della linea de LaFerrari, osservando la scheda tecnica. Ma non era questo il caso, in quanto era già prevista la produzione in serie e con un prezzo relativamente basso (circa 500.00 euro) rispetto al profilo dell’auto.
Una cosiddetta hypercar, con un prezzo dimezzato rispetto alle altre (si pensi a marchi come Pagani) che raggiungono e superano il milione di euro. Senza considerare che si sta parlando di un’auto per la quale è già stata annunciata una produzione di serie, fattore che potrebbe rendere la vettura molto accessibile sul mercato nell’arco di qualche anno in relazione al segmento in cui si colloca, grazie al deprezzamento.
Il risultato
La Ferrari nel 2019 ha potuto contare su un aumento delle vendite del 10% con 10.131 unità consegnate. Tuttavia il merito di questo aumento delle vendite, del fatturato e della quotazione in borsa sembra essere dovuto più a modelli come la Portofino e la 812 superfast. Le vedite delle V12 sono aumentate del’8,9%.
Il tutto confermando un trend positivo del marchio. Purtroppo per capire l’impatto sul mercato che ha avuto il lancio della SF90 sarà necessario aspettare, sopratutto alla luce della crisi sanitaria superata e della crisi economica in arrivo.