A cura di Antonello Luongo
Ecco alcuni argomenti più ricorrenti discutendo con l’avanguardia dell’ I.D.W. (Intellectual Dark Web): esistono fondamentali differenze biologiche tra uomini e donne. La libertà di parola è sotto assedio. Le politiche identitarie sono tossiche e stanno frantumando la società americana. E siamo in pericolo, se queste idee vengono considerate oscure.
Attualmente persone appartenenti a questa categoria, che coraggiosamente azzardano a visitare i luoghi dove sono i draghi sulla mappa intellettuale, sono spesso derisi ed offesi, addirittura da chi si definisce orgogliosamente come intellettualmente aperto. È un comportamento che ha è diventato comune in questa era di quello che non può essere detto ed è la ragione per cui l’IDW ha iniziato ad esistere.
Cos’è l’Intellectual Dark Web e chi ne fa parte?
È un gruppo di pensatori iconoclastici, accademici ribelli e personalità mediatiche che hanno iniziato a distribuire i loro contenuti tramite mezzi (podcasts, YouTube, Twitter) che, in quel momento, nessun altro utilizzava, almeno all’interno del panorama culturale pubblico. Allontanando quel sentimento di censura che li tiene lontani dai mezzi di divulgazione più tradizionali.
La cosa più vicina ad un manifesto comune era rappresentata da un sito web con una lista degli esponenti della rete. Includendo persone come Sam Harris, Eric Weinstein, Heather Heying, Jordan Peterson, Ben Shapiro, Douglas Murray, Maajid Nawaz, Ayaan Hirsi Ali e Christina Hoff Sommers.
Ovviamente, come le cose che riguardano il web, nessuno sa chi ha creato il suddetto sito.

I membri più imminenti hanno davvero poco in comune politicamente, ma condividono tutti quanti tre caratteristiche:
1) Sono disposti a discutere animatamente, ma civilmente, su qualsiasi argomento il cui significato sia rilevante. Argomenti come l’immigrazione, l’aborto, la religione e la natura della coscienza umana.
2) In un’era in cui il desiderio di come dovrebbero essere le cose spesso sovrascrive i fatti, ognuno di loro afferma di trattenersi dall’esprimere ciò che può essere politicamente conveniente.
3) Molti di loro sono stati espulsi dalle istituzioni, che sono diventate sempre più ostili nei confronti di un pensiero meno ortodosso e per questa ragione hanno trovato altrove un pubblico recettivo.
“Le persone sono desiderose di sentire un’opinione diversa” afferma Joe Rogan, conduttore del podcast più popolare in America “E sono affamate per un dibattito vero”. Tale fame si è trasformata in un mercato in espansione e molto profittabile. Alcuni episodi del podcast di Rogan hanno superato il milione di visualizzazioni su YouTube, nonostante fossero lunghi quasi tre ore. La stessa cosa vale per il podcast di Ben Shapiro (15 milioni di ascolti al mese), Sam Harris (ogni episodio del suo podcast raccoglie un milione di ascoltatori al mese).
Non online è possibile trovare i membri dell’IDW, riuniti in auditorium sparsi per il modo e molto affollati, a parlare tra di loro. Con l’aumento della loro popolarità i membri del gruppo vengono anche sottoposti ad esami sempre più importanti. Il 21 aprile 2018 Kanye West twittava “Adoro il modo in cui Candace Owens pensa“, così come lo stesso rapper ha mostrato di guardare i video di Jordan Peterson.
Candace Owens e Kanye West insieme Il tweet di Peterson che riporta una foto di West che guarda uno dei suoi video
Al tweet di kanye West sono seguiti anche degli incontri tra lui e la Owens, a cui avrebbe partecipato anche Eric Weinstein.
L’episodio è un esempio delle sfide che attendono questo gruppo di intellettuali e la loro conquista dell’apprezzamento popolare. Inoltre può essere questa la dimostrazione che l’ampiezza dello spettro di pensiero di questi intellettuali possa essere un’arma a doppio taglio? Dopotutto non esiste un metodo diretto per entrare a far parte di questa cerchia, se non dimostrare che si è disposti a confrontarsi anche con la propria tribù.
“La confusione morale che opera sotto le insegne del ‘multiculturalismo’ potrebbe rendere ignaro nei confronti della crudeltà in altre culture anche l’individuo meglio informato.” Sam Harris.
Prima del settembre 2016 Jordan Peterson era uno sconosciuto professore di psicologia all’università di Toronto. Finché non prese posizione control il disegno di legge c-16 in Canada, che proponeva di incriminare la discriminazione riferita sull’identità di genere e di espressione.
Da quel momento ha iniziato a protestare con video su YouTube ed apparizioni televisive, marchiando i sostenitori dell’emendamento come bigotti, affermando la propria volontà di non utilizzare pronomi imposti a tavolino come dei neologismi politicamente corretti. Nonostante anche la sua università gli avesse intimato di fermare la protesta con due lettere di avvertimento, ha mantenuto la propria posizione.

Se la maggior parte di questi pensatori rinviene i propri oppositori nella sinistra, Ben Shapiro ha affrontato la destra. Abbandonando nel 2016 il suo lavoro come editor di Breitbart News affermando che sotto la guida di Steve Bannon il network fosse diventato uno strumento di propaganda del presidente Trump. Secondo le stime della Lega anti-diffamazione è diventato in breve tempo il bersaglio #1 di tweet antisemiti durante la campagna elettorale di quell’annno.

Altre figure di rilievo nella IDW sono rappresentate da Claire Lehmann, la fondatrice del giornale online Quilette, e Debra Soh, neurologa ricercatrice, la quale ha affermato in riferimento agli ultimi anni del suo dottorando “Era chiaro che l’ambiente risultasse inospitale per la ricerca […] se le tue ricerche portano a risultati che il pubblico non è propenso ad accettare sei a rischio di perdere il tuo lavoro.”.
Citando l’esempio di Debra Soh, è importante notare come questa lavori come scrittrice freelance per Playboy, il che non serve a mantenersi, cosa che fa tramite la piattaforma Patreon, guadagnando circa $30.000 al mese, così come Jordan Peterson dichaira di guadagnare circa $80.000 al mese tramite le donazioni del proprio pubblico sulla piattaforma.
È possibile definire l’IDW come un movimento?
Ha cercato di rispondere alla domanda Dave Rubin “Dovete capire che l’IDW è emersa come una risposta ad un mondo dove intellettuali perfettamente ragionevoli sono stati spesso additati dagli attivisti, le istituzioni e i giornalisti del mainstream con qualsiasi epiteto in grado di fermare una carriera” Mentre Eric Weinstein afferma “Una volta che le persone all’interno della rete hanno apprezzato che persone come Ben Shapiro fossero generalmente intelligente, molto informato ed in gradi di emergere da conversazioni difficili, è molto comprensibile che qualcun altro diventi in grado di imitarlo”. Ed è proprio a questa imitazione che molti assoggettano la presa di posizione di Kanye West nei confronti del movimento.
Ed in Italia?
Finora abbiamo parlato del movimento per quanto è successo e sta succedendo oltre Atlantico. In italia è possibile apprezzare l’apparizione di fenomeni simili o affini?
In Italia negli ultimi anni sono iniziati ad apparire sul web fenomeni che ricalcano le dinamiche proposte dalla IDW americana. Esempio tali possono essere quelli di Byoblu, RadioRadio. Network d’informazione alternativi nati sul web per rimpiazzare le “verità imposte” dalla stampa ufficiale e dai mass media, canalizzando la divulgazione di personaggi quali gli economisti Alberto Bagnai e Claudio Borghi, l’imprenditore Valerio Malvezzi, il politico Antonio Maria Rinaldi o il giornalista Giulietto Chiesa assieme a tanti altri.
Diventa utile constatare, però, che nessuno di questi attori sulla scena italiana ha toccato temi sensibili o profondi, quali la religione, l’aborto, le politiche sociali (che siano legate al genere o alla razza) o anche l’origine della coscienza e della morale umana. Le ragioni potrebbero essere molteplici, ma tutte riconducibili ad un ambiente italiano generalmente più conservativo e legato solo di riflesso a quello oltreoceano. Riducendo così tutti questi movimenti ad una mera imitazione del fenomeno che sta interessando in questi anni l’America è la IDW.