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Un’eccellenza lucana nel mondo a rischio

A cura di Antonello Lungo

Sapete che l’UniBas è l’unica università in Italia ad avere attivo uno scambio Erasmus con la prestigiosa università di Cambridge? Che al momento un ragazzo da Boston sta attendendo un tirocinio presso l’UnBas? Sapete che vengono richieste collaborazioni alla nostra Università da parte dell’UCLA (University of California) con tanto di attestazioni al merito per il lavoro svolto?
Io non sapevo nulla di tutto questo prima del mio incontro con la professoressa Patrizia Del Puente, del Dipartimento di Scienze Umane presso l’Università lucana.

Di cosa stiamo parlando?

Stiamo parlando del lavoro svolto dal Centro Internazionale di Dialettologia, ente istituito nel marzo 2018 grazie agli sforzi della professoressa Del Puente e da lei diretto. Il CID dell’ateneo, precedentemente Progetto ALBa, opera da tredici anni e tutto ciò di cui vi ho parlato introducendo l’articolo è legato all’attività di questo ente.

Nell’arco di questi tredici anni di attività i collaboratori del centro hanno svolto lavori di importanza nazionale, europea e mondiale, ottenendo riconoscimenti in tutto il mondo nel proprio campo accademico di competenza.

ALBa

Una attestazione di stima e richiesta di collaborazione da parte dell’UCLA, documento fornito dalla Prof.ssa Del Puente

L’ALBa a cui si fa riferimento nel documento è rappresentato dall’Atlante Linguistico della Basilicata, uno dei progetti portati avanti dal CID, consiste in un atlante in grado di fotografare i dialetti lucani in ognuno dei 131 comuni lucani riportando le parole di uso più comune e mettendole a confronto. Sulla base dei dati raccolti non è stato soltanto realizzato un vero e proprio atlante, ma anche la cosiddetta wunderkammer: un lavoro multimediale che permette anche di ascoltare le pronunce di ogni termine legato alla propria zona di influenza. La Wunderkammer realizzata dal CID ed il lavoro ad essa legato sono stati anche oggetto di documentari realizzati da emittenti televisive nazionali ed internazionali.

Sossy

Sossy e la città adormentata, invece, rappresenta un libro di fiabe. Un libro di fiabe narrato in tre lingue: italiano, inglese e… il dialetto materano. Questo libro è stato realizzato con il chiaro intento di insegnare agli infanti materani a conoscere il proprio dialetto, senza dimenticare l’italiano o l’attenzione da avere verso la lingua universale che l’inglese rappresenta in questo momento. Questo non perché non bisogna parlare l’italiano o imparare l’inglese, ma perché è importante anche conoscere il proprio dialetto, perché è proprio questa conoscenza che consente di poter disporre del proprio patrimonio linguistico e culturale in modo che l’individuo possa poter costruire una propria identità.

Altri progetti

L’anno scorso il CID si è fatto promotore della ripresa dei lavori dell’Atlante linguistico del Meditarraneo assieme ad altre tre università, durante la Settimana internazionale dei Dialetti, tenutasi lo scorso anno e che abbiamo coperto in questo articolo.

Il CID è anche molto attivo sul territorio, con lezioni svolte in molti comuni lucani volte a preservare il patrimonio linguistico appartenente ad ognuno di questi comuni. Il che non è un lavoro facile nel nostro territorio, costringendo i collaboratori del centro ad affrontare settimanalmente per lunghi periodi, fino a cinque ore di viaggio (tra andata e ritorno) per tenere lezioni della durata di due ore per ogni comune trattato.

Un’altra iniziativa molto interessante, svolta sul territorio è stata costituita da “adotta un piccolo momunento”, rappresentata dal restauro, a spese dei collaboratori del CID, di un’antica fontana a Venosa.

L’attuale problematica

Nel titolo dell’articolo si parla di un rischio che coinvolge l’eccellenza di cui abbiamo parlato finora. In cosa consiste questo rischio? Tale rischio consiste nell’imminente scadenza dei termini per rinnovare il finanziamento all’attività del Centro, scadenza fissata per marzo del prossimo anno.

La Professoressa Del Puente si è prodigata nell’avviare i contatti con l’attuale Governo regionale, insediatosi nel marzo 2019, e si è detta delusa dall’assenza di comunicazione da parte del Governatore Bardi e la sua giunta, oltre che dalla maggior parte dei componenti del Consiglio Regionale.

Al momento in cui scriviamo, è stata diramata una petizione sul web, accessibile tramite questo link, e sottoscritta attualmente dal oltre 7.000 lucani, il presidente dell’ANCI, i presidenti delle province di Matera e Potenza e da circa 50 associazioni lucane. A testimonianza di una richiesta da parte non solo della Professoressa e dai collaboratori del CID, ma da parte di una buona rappresentanza della popolazione lucana affinché l’attività del Centro possa continuare.

Le possibili soluzioni

Discutendo con la Professoressa Del Puente, ci sono state fatte note le richieste da parte del CID. Che costituiscono nell’istituzionalizzazione del Centro Internazionale di Dialettologia o quantomeno la proroga di un anno dell’attività da questo svolto, potendo consentire lo sfruttamento di fondi rimasti inutilizzati durante l’anno in corso a causa della pandemia.

Inoltre la Del Puente ci ha reso partecipi di un’ulteriore proposta che sarebbe in grado di generare posti di lavoro e valorizzare ulteriormente il patrimonio linguistico della regione, proposta che potrebbe contribuire notevolmente nella valorizzazione anche di una politica identitaria regionale.
La proposta consisterebbe nel promulgare dei corsi di dialettologia nelle scuole medie ed inferiori, in modo tale da formare personale competente e che potrebbe essere utilizzato anche per le attività locali delle Pro Loco oltre che per scopi didattici.
Questa proposta, secondo le stime svolte, consentirebbe di creare oltre 2oo posti di lavoro e non sarebbe una proposta esosa da attuare, in quanto si stima che con un finanziamento di 10 milioni di euro, il Centro potrebbe potare avanti questa attività per ben 30 anni.

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